La camorra a Napoli: tre livelli di specializzazione delle forze dell’ordine
Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha confermato la presenza di diversi livelli di camorra nella città partenopea. Durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, Gratteri ha dichiarato ai giornalisti presenti che esistono tre livelli di camorra: quello che si combatte per il controllo di una piccola area di 200 metri quadrati, la camorra che opera nel mondo dell’imprenditoria e quella molto avanzata del dark web.
Secondo Gratteri, per far fronte a queste diverse realtà camorriste, è necessario che le forze dell’ordine si specializzino a tre livelli. Tuttavia, il procuratore ha sottolineato che non sembra che la prima di queste tre camorre stia vincendo, e che queste guerre rappresentano una debolezza e non una forza delle organizzazioni criminali.
Il procuratore generale facente funzioni, Antonio Gialanella, ha aggiunto che la camorra non è solo uno “antistato”, ma qualcosa di più. Essa si è trasformata in un’impresa che fa parte integrante del contesto imprenditoriale e politico-amministrativo, prosperando nella diffusa illegalità.
Gialanella ha anche sostenuto che la criminalità comune, inclusa quella minorile, non è separata dalla camorra, ma convive con essa nei territori in cui opera. Al contrario, ogni consorzio camorristico controlla, sfrutta e alimenta il disordine generato dalla criminalità comune.
La presenza di questi diversi livelli di camorra a Napoli rappresenta una sfida per le autorità competenti, che devono adottare strategie e tattiche specifiche per combattere efficacemente questa forma di criminalità organizzata. Solo attraverso una specializzazione delle forze dell’ordine sarà possibile contrastare efficacemente l’azione delle diverse camorre presenti sul territorio.