Due atti vandalici a sfondo omofobo sono stati commessi a poche ore di distanza l’uno dall’altro a Mercogliano e ad Atripalda, nel pieno centro urbano. Le associazioni hanno denunciato questi gesti di intolleranza. Nel primo caso, è stato strappato uno dei maxi manifesti pubblicitari della Candelora, che era stato affisso vicino alla chiesa dell’Annunziata. Nel secondo caso, è comparsa una scritta offensiva sulla pavimentazione della piazza principale della città. Entrambe le azioni sono state compiute tra il pomeriggio e la sera di venerdì scorso. Anche se gli autori probabilmente non sono collegati, sembra che ci sia una matrice comune. Infatti, il cartellone deturpato della Candelora sembra essere un gesto di disapprovazione violenta nei confronti del rito che si svolge ogni anno il 2 febbraio e che ha un legame inscindibile con la comunità LGBT+ e la tradizionale Juta dei femminielli a Montevergine.
Inoltre, c’è un precedente. Nel luglio del 2022, nello stesso punto, un altro manifesto del Pride, la manifestazione arcobaleno promossa dall’associazione Apple Pie: l’amore merita LGBT+, era stato distrutto. Non lascia spazio a dubbi l’interpretazione del messaggio lasciato sul marmo di piazza Umberto I. Un cognome seguito dall’attributo “gay”. Un’espressione chiaramente diffamatoria da parte di un incivile sconosciuto, che ha completato l’opera più volte.
Le fotografie scattate da un cittadino atripaldese mostrano chiaramente che la frase, inizialmente singola, è stata replicata in serata con una nuova scritta identica. Gli attivisti del gruppo Apple Pie commentano che quanto accaduto non deve passare inosservato o essere considerato una semplice bravata o un episodio goliardico. Si tratta di un chiaro segnale di intolleranza e omofobia, arrivato proprio in occasione della giornata in cui la società celebra la memoria delle persone uccise perché considerate diverse dal modello imposto. Noi contrapponiamo la cultura del rispetto all’odio.
Nel luglio del 2022 si è verificato un altro episodio. Nella notte, tra la rotatoria di Torrette e la recinzione del Movieplex, sono apparsi due striscioni che intimavano di fermare il Gay Pride, in vista della manifestazione che si sarebbe svolta il giorno successivo, firmati dal Movimento Nazionale la rete dei Patrioti. Si trattava di messaggi di attacco ai valori del corteo che avrebbe attraversato le strade di Mercogliano. Il Movimento estremista parlava anche di “indecoroso spettacolo di rivendicazione di un presunto orgoglio omosessuale”. Il sindaco di Mercogliano, Vittorio D’Alessio, che ha fortemente voluto che l’edizione del corteo itinerante facesse tappa nella sua città, ha condannato l’episodio. I poster imbrattati qualche giorno prima avevano già fatto scattare l’allarme. “Purtroppo siamo di fronte al gesto di un imbecille, un buontempone che però non sarà da esempio”, ha detto D’Alessio.