Durante il 2023, si sono verificati 156 tentativi di suicidio nelle carceri della Campania, ma ci sono anche altre problematiche che affliggono il sistema carcerario regionale. Attualmente mancano 17 educatori e 2 strutture psichiatriche non sono funzionanti a Sant’Angelo dei Lombardi e Benevento. Inoltre, mancano 480 agenti di Polizia penitenziaria in tutta la regione. Questi dati sono stati forniti dal Garante campano per le persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, durante un incontro con i Garanti della Campania presso l’Ufficio del Garante campano Samuele Ciambriello. Erano presenti anche il Garante di Napoli, don Tonino Palmese, la Garante di Benevento, Patrizia Sannino, e il Garante di Avellino, Carlo Mele.

Durante il dibattito, si è discusso dei tre suicidi avvenuti all’inizio dell’anno nel carcere di Poggioreale a Napoli. L’obiettivo dell’incontro era affrontare l’emergenza carceraria in Campania, anche alla luce degli ultimi suicidi, e discutere dei problemi nelle diverse province riguardanti gli istituti penitenziari e l’area penale esterna. Dall’incontro è emerso un documento in cui sono state evidenziate le principali criticità del sistema carcerario.

“Troppo spesso si muore di speranze deluse in carcere! Ci sono otto gravi problemi che rischiano di distruggere il sistema penitenziario: suicidi, sovraffollamento, carenze nella sanità, personale ridotto all’osso, mancanza di figure professionali come medici, infermieri, psicologi, psichiatri, educatori e assistenti sociali, strutture fatiscenti con mancanza di acqua calda, servizi igienici e riscaldamento, processi infiniti e custodia cautelare prolungata, e poche alternative al carcere anche per coloro che devono scontare meno di 2 anni. È necessario potenziare il personale delle carceri e dell’Area penale esterna”, si legge nel documento approvato.

I Garanti si sono impegnati a organizzare incontri a livello provinciale nel breve termine, invitando i direttori delle carceri, le aree educative, i dirigenti sanitari, i magistrati di sorveglianza, l’Area penale esterna, i cappellani, i volontari e i rappresentanti del Terzo settore. L’obiettivo di questi incontri sarà quello di individuare soluzioni concrete per affrontare le problematiche evidenziate e migliorare la situazione delle carceri in Campania.

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