Il palazzo di giustizia di Avellino, dove decine di avvocati in rappresentanza dei parenti delle vittime della tragedia del bus Monteforte Irpino del''estate 2013 sono presenti alla prima udienza in sede civile, 29 gennaio 2015. ANSA / CIRO FUSCO

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo di 57 anni della provincia di Avellino. L’uomo è stato ritenuto gravemente indiziato di atti persecutori, lesioni aggravate, violenza sessuale e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, nel caso del cosiddetto revenge porn ai danni di una donna di 49 anni di questa provincia.

Le indagini sono iniziate lo scorso ottobre, dopo la denuncia della donna, che da oltre dieci anni è vittima di comportamenti persecutori, estorsivi e violenti da parte dell’indagato. Dopo una breve relazione extraconiugale, l’uomo avrebbe ingannato la donna e registrato un video del rapporto sessuale. Nonostante la decisione della donna di interrompere la relazione, l’uomo l’avrebbe minacciata di pubblicare online e inviare ai suoi familiari le immagini a contenuto sessualmente esplicito. Inoltre, avrebbe continuato a molestarla, causandole lesioni e un costante stato di ansia e paura che l’ha costretta a modificare le sue abitudini di vita.

La Procura della Repubblica ha richiesto al G.I.P. del Tribunale di Avellino l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, che è stata eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo. L’uomo è stato quindi arrestato e condotto in carcere in attesa del processo.

Il fenomeno del revenge porn, ovvero la diffusione non consensuale di materiale sessualmente esplicito, è un reato sempre più diffuso e grave. Oltre a violare la privacy delle persone coinvolte, può causare danni psicologici e sociali enormi alle vittime. È importante che vengano presi provvedimenti severi nei confronti dei responsabili di tali azioni, per garantire la tutela delle vittime e prevenire futuri episodi simili.

La denuncia della donna e l’azione delle forze dell’ordine in questo caso sono un segnale importante nella lotta contro il revenge porn e i comportamenti persecutori. È fondamentale che le vittime si sentano supportate e che gli autori di tali reati vengano puniti in modo adeguato.

Il processo nei confronti dell’uomo arrestato sarà un’opportunità per far luce su questa vicenda e portare giustizia alla vittima. Speriamo che questo caso possa sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di combattere il revenge porn e promuovere una cultura del rispetto e della tutela della privacy online.

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