“Arrestati a Fuorigrotta padre e figlio del boss Vitale Troncone insieme ad altri membri del clan”

Questa mattina i carabinieri hanno arrestato Giuseppe Troncone, figlio del boss Vitale Troncone, insieme al padre stesso, al cognato Luigi Troncone e a Benito Divano, affiliato di lunga data. Il gruppo di camorra, che controlla le attività illegali nella zona di Fuorigrotta, aveva imposto il pagamento di 500 euro come pizzo per poter vendere i gadget del Napoli durante la festa dello Scudetto dello scorso maggio.

Ma non è tutto, perché il gruppo aveva anche imposto la vendita di sigarette di contrabbando, da 150 a 200 pacchetti al mese, sempre secondo le loro condizioni. Secondo quanto emerso dall’ordinanza cautelare notificata stamattina dai carabinieri su disposizione della Dda di Napoli, una coppia di ambulanti vessati non riusciva a vendere la quantità richiesta.

Per questo motivo sono arrivate le minacce di morte da parte di Giuseppe e Vitale Troncone: “Qui siamo noi e noi comandiamo, devi fare quello che diciamo noi. Ti sparo un colpo in fronte, non ho paura di nessuno e neanche di ucciderti. Devi dire a tua moglie di non intromettersi… non ho paura di uccidervi… a causa tua mio figlio è armato e rischia di essere arrestato”.

Ma le minacce armate non sono state solo di Giuseppe e Vitale Troncone, anche il cognato Luigi Troncone ha continuato a minacciare: “…e perché non mi hai dato tutti i soldi che ci devi, mi hai costretto a scendere anche domani che è domenica”. Così il giorno successivo, i soldi sono stati consegnati direttamente al boss Vitale Troncone. Le minacce di morte, anche rivolte al figlio della coppia di ambulanti di Fuorigrotta, sono quindi continuate nonostante la denuncia alle forze dell’ordine.

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