Il 31 gennaio 2024, alle 10:44, sono stati arrestati gli autori di una serie di estorsioni, condotte con metodi mafiosi, che costringevano le vittime a vendere sigarette di contrabbando.
L’indagine è stata condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli, su coordinamento della Dda di Napoli. Grazie alle testimonianze delle vittime, gli investigatori sono riusciti a scoprire le modalità con cui il gruppo criminale operava nel contrabbando di tabacco lavorato estero (Tle), danneggiando le vittime e costringendole a vendere la merce contrabbandata. Inoltre, hanno scoperto anche le violente costrizioni che venivano esercitate nei confronti delle vittime per continuare l’attività di vendita dei gadget della SSC Napoli. Gli indagati erano anche in possesso di armi da fuoco per compiere le estorsioni.
I vertici della famiglia criminale, Giuseppe e Vitale Troncone, non hanno avuto pietà. Hanno minacciato l’ambulante del quartiere Fuorigrotta di sparargli in testa, dicendogli di non avere paura di ucciderlo. Hanno minacciato anche la moglie dell’ambulante, dicendo che non si dovesse intromettere e che non avevano paura di ucciderli. Hanno anche minacciato il figlio della coppia, che rischiava di essere arrestato per colpa loro.
La vittima, nel settembre 2023, è stata minacciata di morte perché non era riuscita a pagare una somma di 500 euro. Il cognato del boss, Luigi Troncone, si è presentato armato di pistola e su uno scooter per affrontare l’ambulante e chiedergli perché non avesse consegnato tutto il denaro richiesto. Il giorno successivo, per paura di ritorsioni verso di sé, la moglie e i figli piccoli, l’ambulante ha consegnato la somma mancante a Vitale Troncone.
Anche Giuseppe e Vitale Troncone hanno minacciato di morte l’ambulante e suo figlio, anche dopo la denuncia alle forze dell’ordine.
Questa operazione è un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata e dimostra che le forze dell’ordine stanno lavorando duramente per garantire la sicurezza dei cittadini.