Addio a Vittorio Emanuele di Savoia: una vita segnata dal destino

È con grande tristezza che oggi si è appreso della morte di Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia, all’età di 86 anni.

La nota di Casa Savoia che annuncia la sua morte recita: “Alle ore 7.05 di questa mattina, 3 febbraio 2024, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, circondato dalla sua famiglia, si è serenamente spento a Ginevra. Luogo e data delle esequie saranno comunicati appena possibile”.

Vittorio Emanuele di Savoia, nato a Napoli il 12 febbraio 1937, era il figlio di Umberto II, ultimo re d’Italia, e di Maria José. Era sposato con Marina Doria, da cui ha avuto un figlio, Emanuele Filiberto.

Pretendente al trono d’Italia, Vittorio Emanuele di Savoia è stato una figura controversa, segnata dalla vicenda dell’omicidio di Dirk Hamer sull’isola di Cavallo nel 1978, che ha cambiato per sempre la sua vita.

Nel corso degli anni, Vittorio Emanuele ha affrontato diverse sfide e accuse. È stato coinvolto in un’indagine per traffico internazionale di armi e è stato accusato di omicidio per la morte di Dirk Hamer. Nonostante queste vicende, è stato assolto da ogni accusa.

Come molti esponenti della classe dirigente italiana, Vittorio Emanuele era iscritto alla loggia massonica P2 di Licio Gelli. Ha anche affrontato un’indagine per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso, ma è stato successivamente assolto.

La vita di Vittorio Emanuele è stata segnata da una serie di sfortune e ostacoli. Nato per diventare re, è stato costretto all’esilio a soli 9 anni e ha vissuto lontano dal suo paese per 57 anni. Una situazione medievale e inumana, che ha segnato profondamente la sua esistenza.

La morte di Vittorio Emanuele di Savoia lascia un vuoto nella storia italiana. Nonostante le controversie e le difficoltà che ha affrontato, è importante ricordare che era prima di tutto un essere umano, con i suoi desideri, le sue speranze e le sue sofferenze. Che possa riposare in pace.

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