Addio a Vittorio Emanuele di Savoia: l’ultimo principe ereditario d’Italia ci lascia dopo una vita segnata dall’esilio e dalla lotta per la sua identità. Mariofilippo Brambilla di Carpiano, che ha avuto la fortuna di condividere momenti di intimità con il Principe, ci racconta un uomo dal carattere affabile e curioso, appassionato di storia e di tutto ciò che riguardava l’Italia.

La residenza di Gstaad era un luogo accogliente, aperto a visitatori di ogni tipo, da politici a artisti. Il Principe aveva un grande senso dell’umorismo, anche se a volte aveva difficoltà a farsi capire dalla stampa italiana prevenuta.

L’esilio è stato per lui una ferita enorme. I Savoia sono stati additati come responsabili di tutte le disgrazie dell’Italia, e Vittorio Emanuele ha vissuto lontano dal suo Paese, tagliato fuori dalla sua storia. È stato più difficile per lui del Duca d’Aosta, che non era esiliato e quindi aveva più facilità ad entrare in sintonia con il Paese.

Il Principe aveva molte passioni: amava raccontare storie, era un grande pilota e cacciatore, praticava ogni tipo di caccia. Era anche uno sportivo e un appassionato collezionista di antiquariato militare italiano. Si dispiaceva quando le sue collezioni andavano disperse.

Amava anche gli animali domestici, in particolare i Labrador. Il suo chalet a Gstaad era arredato con cimeli del Regno d’Italia e rappresentava la dignità del suo ruolo, anche se ormai non aveva più un ruolo ufficiale. Era legato alla moglie Marina Doria e il loro matrimonio era un grande amore.

La morte di Dirk Hamer a Cavallo è stato un momento di grande disperazione per lui, di cui preferirei non parlare.

Accanto al Principe di Napoli, ho avuto l’impressione di attraversare un lungo capitolo di storia nazionale. Come diceva Indro Montanelli, è stata una follia cancellare pagine di storia che erano state scritte, l’ostracismo non poteva cancellarle.

Ora Vittorio Emanuele di Savoia ci lascia, come suo padre nel 1983 e sua madre nel 2001. È morto nell’ospedale cantonale di Ginevra, in Svizzera. Con lui se ne va un pezzo importante della storia italiana.

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