I roghi stanno causando una devastazione nel centro e nel sud del Paese, tanto che è stato dichiarato lo stato di emergenza. Migliaia di abitazioni sono state danneggiate e in diverse località è stato imposto il coprifuoco.

Il numero delle vittime degli incendi che stanno colpendo il centro e il sud del Cile è salito ad almeno 51, secondo quanto annunciato dal sottosegretario agli Interni, Manuel Monsalve. Il presidente cileno Gabriel Boric aveva già comunicato la morte di almeno 46 persone e aveva avvertito che il bilancio sarebbe potuto aumentare. Le autorità hanno imposto un coprifuoco a partire dalle 21.00 di ieri per permettere l’accesso di rifornimenti di emergenza, soprattutto carburante, alle zone colpite. Il Cile ha dichiarato lo stato di emergenza, ma i roghi continuano ad avanzare a causa delle favorevoli condizioni meteorologiche, nonostante gli sforzi delle squadre antincendio. Sono state danneggiate migliaia di case e 46.000 ettari di vegetazione sono andati in fumo.

Le evacuazioni delle persone, ordinate dalle autorità cilene a causa dell’emergenza derivante dallo stato di catastrofe, si sono moltiplicate in diverse località dove è stato in vigore un coprifuoco per consentire ai soccorritori di intervenire tempestivamente. Negli ultimi giorni sono stati segnalati gravi incidenti, come l’esplosione di un deposito di gas a Viña del Mar, accompagnato da molteplici esplosioni, e la distruzione della fabbrica di vernici Tricolor e degli impianti chimici adiacenti, nella zona industriale di Viña del Mar. Le autorità locali hanno assicurato che tutto il personale è stato evacuato e non si segnalano vittime.

La situazione è critica e richiede il massimo impegno da parte delle autorità e dei soccorritori per limitare i danni e garantire la sicurezza delle persone colpite dagli incendi. È fondamentale anche l’aiuto e il supporto della comunità internazionale per fronteggiare questa emergenza e contribuire alla ricostruzione delle zone colpite.

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