È l’ennesimo episodio di un libro nero scritto da uomini che nutrono odio verso le donne. Dietro un amore possessivo si nasconde sempre un’ossessione malata che porta solo dolore e violenza. È un copione che ormai conosciamo bene, capace di generare tragedie e lutti, come purtroppo raccontano le cronache. Tuttavia, nonostante le sofferenze causate, questa è una storia con un lieto fine, che si è conclusa con l’arresto di un uomo che si sentiva padrone dei sentimenti altrui.
“Tu devi essere mia e solo mia!” era il refrain di un persecutore di 41 anni, che per settimane ha tormentato una giovane donna di dieci anni più giovane di lui, rendendole la vita un incubo. A mettere fine a questa storia sono stati i magistrati della sezione “Fasce deboli” della Procura di Napoli, che, grazie a un’indagine dei carabinieri, hanno ottenuto un’ordinanza cautelare eseguita una decina di giorni fa.
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine e con numerosi precedenti penali, è finito in carcere e dovrà rispondere di atti persecutori e tentata estorsione. Secondo l’accusa, l’indagato, con comportamenti ripetuti nel tempo, avrebbe minacciato e molestato la giovane conosciuta tempo fa. Come ogni stalker che si rispetti, l’uomo la seguiva costantemente, transitando o sostando vicino al suo luogo di lavoro, bombardandola di messaggi telefonici e arrivando addirittura a minacciarla di morte. Ma non è finita qui. Nella sua disperazione per essere stato rifiutato, ha persino tentato di estorcerle una grossa somma di denaro, sempre con minacce e atteggiamenti violenti. La vita della povera vittima si era improvvisamente trasformata in un inferno.
Finalmente, esasperata, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri e denunciare tutto. Le indagini condotte dalla stazione di Borgoloreto hanno confermato la drammatica situazione in cui la donna era costretta a vivere. Ha raccontato le minacce e le molestie subite ripetutamente da quell’uomo a cui aveva rifiutato categoricamente la proposta di intraprendere una relazione con lui. Le dichiarazioni della vittima, supportate anche da testimoni e persone informate sui fatti, hanno permesso di delineare un quadro indiziario grave contro l’uomo. Questo è solo l’ennesimo esempio che dimostra quanto sia importante denunciare chi compie atti persecutori. In questo senso, polizia e carabinieri sono in prima linea, con sedi dedicate all’ascolto delle donne perseguitate o maltrattate e con percorsi di accompagnamento fino al processo degli indagati.