Tolleranza zero contro l’evasione e la dispersione scolastica. Nel corso del 2023, ben 3.452 studenti di Salerno hanno saltato fino a metà dell’anno scolastico, non presentandosi in classe e perdendo contatto con la scuola. Questo dato allarmante riguarda l’intero territorio provinciale, compresa la scuola elementare. Tra i ragazzi che hanno avuto una frequenza discontinua delle lezioni, ci sono molti casi di svantaggio familiare e rischio sociale.

Con una circolare inviata alla prefettura di Salerno, ai sindaci e ai presidi, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Ettore Acerra, traccia la nuova rotta da seguire sulla scia del Decreto Caivano. La nuova norma disciplina sia il caso di mancata iscrizione dei minori obbligati (evasione scolastica) sia il caso della mancata o discontinua frequenza (elusione scolastica).

“L’introduzione dell’articolo 570 ter del Codice penale prevede l’inasprimento delle sanzioni a carico dei genitori dei minori responsabili dell’adempimento dell’obbligo di istruzione che evadono o eludono tale obbligo; a tal proposito, si segnala che la fattispecie di reato viene trasformata da contravvenzione in delitto e che l’ambito di applicazione viene esteso all’intero decennio di istruzione obbligatoria”. Quindi saranno presi provvedimenti severi nei confronti dei genitori che non mandano a scuola i propri figli o non vigilano sulla loro frequenza in obbligo scolastico.

L’incidenza del fenomeno nel salernitano non è da sottovalutare: oltre alle 336 segnalazioni alla Procura minorile, c’è la didattica discontinua per ben 3.452 ragazzi dalle elementari al primo biennio delle superiori. Questo fenomeno porta con sé conseguenze sempre più gravi sul piano della povertà educativa, del degrado e della devianza. Per questo motivo, sono state introdotte nuove modalità di segnalazione degli alunni assenti dalle aule in maniera prolungata e senza alcuna valida giustificazione.

Nelle scuole elementari della provincia di Salerno, ben 590 alunni hanno totalizzato assenze nel 2023 tra il 25% e il 50%; altri 94 alunni hanno superato il 50% delle assenze annuali. Alle scuole medie, invece, ci sono 669 ragazzini con frequenza discontinua a fronte di assenze tra il 25% e il 50%; per 123 studenti si è superato il 50% delle assenze annuali. Al biennio delle superiori della provincia, il dato sale: 1.398 gli studenti con assenze tra il 25% e il 50% del monte orario e 578 che hanno perso metà anno scolastico. Sono numeri che richiedono la massima allerta a livello provinciale.

“Per quanto concerne gli adempimenti a carico dei dirigenti scolastici, grazie al costante impegno delle scuole e dei dirigenti scolastici in particolare, nel corso dell’anno scolastico 22/23 è stato rilevato un importante miglioramento nei flussi comunicativi tra le varie istituzioni competenti in materia e una significativa diminuzione dei tassi di evasione e di elusione dall’obbligo di istruzione”. Ma c’è ancora molto da fare, soprattutto per i casi di ragazzi più fragili. Il dirigente scolastico opera un puntuale controllo sulla frequenza degli alunni iscritti in obbligo di istruzione sin dall’inizio dell’anno, individuando tempestivamente come inadempienti gli allievi che sono assenti per più di quindici giorni, anche non consecutivi, nel corso di tre mesi, senza giustificati motivi. All’individuazione fa tempestivamente seguito apposita comunicazione del dirigente scolastico agli esercenti la responsabilità genitoriale con modalità definite nell’ambito dei Regolamenti di Istituto.

In conclusione, è fondamentale combattere l’evasione e la dispersione scolastica, garantendo a tutti i ragazzi il diritto all’istruzione e un futuro migliore. Solo attraverso un impegno comune delle istituzioni, dei genitori e delle scuole sarà possibile contrastare questo fenomeno e costruire una società più giusta e equa.

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