Francesco Flauto, come Filippo Mosca, è detenuto nel carcere di Porta Alba di Costanza in Romania in condizioni “disumane”. Anche lui è accusato di traffico internazionale di droga. Tuttavia, Francesco ha un problema in più: è gravemente malato. Nonostante abbia solo 32 anni, ha una serie di problemi di salute che richiedono cure mediche costanti. Nonostante la madre abbia continuato a prenotare visite oncologiche e dialisi sperando in una pena alternativa alla custodia cautelare e quindi in un suo rimpatrio, ciò non è avvenuto.

Stanotte sono scaduti i termini per la presentazione di un appello da parte del procuratore che chiedeva una pena maggiore per Francesco. È stato condannato a quattro anni e due mesi di reclusione per traffico internazionale di droga, anche se la sostanza trovata nella sua stanza era stata acquistata in Romania. Il suo avvocato ha spiegato che nei prossimi giorni sapremo se dovremo tornare in aula per il ricorso. L’avvocato ha chiesto sette volte gli arresti domiciliari per Flauto, ma la richiesta è stata sempre negata, nonostante la famiglia avesse preso in affitto una casa in Romania e presentato un regolare contratto. La madre ha anche scritto una lettera al giudice e al procuratore chiedendo spiegazioni sul diniego della revoca della misura cautelare, sottolineando le particolari condizioni di salute del figlio. Tuttavia, la sua richiesta è stata ignorata.

Francesco Flauto è stato arrestato con l’accusa di spaccio di droga importata dall’Italia. In realtà, era andato in Romania con la fidanzata per assistere a un festival musicale e aveva comprato della ketamina, prodotta in Romania, che è stata poi trovata nella sua stanza d’albergo. Secondo quanto raccontato dal giovane, quella sostanza serviva per rivenderla e pagarsi la vacanza. Nelle intercettazioni presenti nell’inchiesta, ci sono ragazzi che lo contattano per l’acquisto di droga. Tuttavia, la droga non era stata importata: al suo arrivo in Romania, era stato sottoposto a un’ispezione corporale che aveva dato esito negativo. Le stesse intercettazioni che lo inchiodano all’attività di spaccio, confermano anche che non è in grado di fare affidamento su corrieri esterni alla Romania. Inoltre, Flauto ha fornito agli inquirenti il numero di telefono della persona da cui avrebbe acquistato la droga.

L’avvocato Sarno ha avanzato richieste di revoca o graduazione della misura cautelare in base al corretto comportamento processuale di Flauto e alle gravi patologie tumorali di cui soffre. Nonostante la sua situazione drammatica, non gli sono stati concessi gli arresti domiciliari. In base ai protocolli medici internazionali, il carcere rumeno dovrebbe garantire un piano alimentare adeguato e condizioni igienico-sanitarie adeguate, invece era rinchiuso in una cella di 30 metri quadrati con altre 24 persone. Solo dopo lo scandalo sono stati divisi in gruppi di sei in quattro celle.

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