Le indagini sulla scomparsa di Mimì Manzo si arricchiscono di un nuovo interrogatorio ad Alfonso Russo, un giovane di 29 anni di Grottolella che è stato indagato per la scomparsa dell’anziano avvenuta l’8 gennaio 2021 a Prata Principato Ultra. Russo ha anticipato che risponderà alle domande che gli verranno poste durante l’interrogatorio. Stamattina, il sostituto procuratore Vincenzo Toscano, che sta seguendo le indagini sulla scomparsa del 72enne ex operaio, ha ascoltato Russo, un’amica di Romina Manzo, figlia di Mimì, e la barista del locale del paesino della Valle del Sabato, entrambe presenti al bar quella sera in cui l’uomo è scomparso dopo essere uscito di casa.
Durante l’interrogatorio, Russo è stato accompagnato dal suo avvocato di fiducia, Palmira Nigro. Il legale ha dichiarato che sono state dette molte cose che Russo chiaramente non condivide, ma che sicuramente risponderà alle domande dei magistrati nella speranza che questa lunga vicenda si concluda. Russo era assolutamente consapevole di non poter risolvere il caso Manzo, in quanto non ha ulteriori informazioni rispetto alla risoluzione del caso.
L’avvocato ricorda come il suo assistito sia stato coinvolto nella vicenda solo dopo che i Ris di Roma hanno scoperto una possibile traccia ematica sulla carrozzeria della T-Roc che, quella sera, era in uso all’amica di Russo, Loredana Scannelli, ex fidanzata del giovane di Grottolella. “Le indagini, vi ricordo, hanno avuto un’accelerazione a causa di questa presunta macchia di sangue che sarebbe stata trovata dai Ris di Roma nel luglio 2022, di cui non abbiamo ancora alcun esito, ma che non riguarda Alfonso secondo la sua difesa”.
Sulla recente conversazione con i carabinieri del nucleo operativo di Avellino del figlio di Mimì, Francesco Manzo, che alcuni associano alla convocazione di Russo, l’avvocato Nigro chiarisce: “Francesco Manzo è stato semplicemente ascoltato in quanto persona informata sui fatti e non ha fatto alcun riferimento ad Alfonso Russo”.
