Un momento del seminario
Come affrontare la tematica dei femminicidi e delle modalità di difesa, da quella personale a quella giuridica
Il Preside Luigi Suppa ha aperto la giornata di studio ringraziando gli ospiti e sottolineando che gli studenti e le studentesse del Diaz, da anni, sono impegnati contro le discriminazioni e proprio quella di genere sta assumendo un carattere preoccupante con l’aumento dei femminicidi e, comunque, della violenza a danno dei soggetti più fragili.
Come difendersi? Il prof Alberto Abate, docente di scienze motorie ed esperto in difesa personale, ha mostrato alcuni modi per allertare la difesa e scappare nel caso in cui si venisse aggrediti.
L’avvocato Angela Del Vecchio, Presidente dell’Ordine degli Avvocati, dopo il saluto del Consiglio dell’Ordine, di cui erano presenti gli avvocati Giammarco Carozza e Marco Gentile, si è rivolta alle giovani studentesse motivandole alla determinazione perché, pur essendoci leggi ispirate alle pari opportunità, le donne ancora devono faticare a farsi largo, e lei come prima Presidente Donna dell’Ordine ne è testimonianza.
L’avvocato penalista Francesco Fabozzi ha successivamente illustrato come difendersi attraverso la giurisprudenza con la segnalazione alle forze dell’ordine e nell’iter successivo quando il Gip dà corso alle indagini su richiesta del PM e all’eventuale successivo processo. L’avvocato ha poi evidenziato una cosa molto importante, il patrocinio legale gratuito nei casi di violenza o di sospetta violenza.
Il Sostituto Procuratore, la dott.ssa Mariangela Condello, ha evidenziato due ulteriori sfere in cui si realizza la violenza, quella morale e, anche, quella dovuta alla soggezione economica delle donne. La violenza morale che provoca una sorta di sudditanza psicologica, non è meno grave di quella fisica, mentre dalla mancata indipendenza economica si genera il timore di perdere il sostegno economico del marito o convivente e le donne si sentono costrette a sopportare le violenze e omettono la denuncia mascherando addirittura segni evidenti di percosse.
L’indipendenza economica rende libere ed è necessario, ha spiegato la Sostituto Procuratore, essere indipendenti. Solo così le donne saranno sempre meno bersaglio della violenza e potranno difendersi anche in giudizio senza timore.
Un altro tema sviluppato nell’incontro è stato, poi, quello delle foto e dei video che ritraggono situazioni intime e la dott.ssa Condello ha sottolineato con forza che assolutamente non bisogna cedere a farsi ritrarre perché poi quelle immagini in rete sono impossibili da fermare.
Il Seminario si è concluso con le domande degli alunni e delle alunne rivolte sia agli avvocati che alla dott.ssa Condello, tra le tante quella di Flora Iemma, di 5 L, che ha chiesto come fa un avvocato a difendere un colpevole di violenza. Sia la Dott.ssa Condello che l’avvocato Fabozzi, dai diversi punti di vista di magistrato e avvocato, hanno spiegato che è la Costituzione che garantisce il diritto alla difesa e che non si difende il reato, ma si accompagna e si tutela l’imputato per la garanzia di un giusto processo.
Infine, la Sostituto Procuratore ha toccato il tema della prevenzione come tutela invitando le ragazze a parlare con i genitori o anche con un’amica e di non affrontare mai da sole problemi di stalker o di altre forme anche apparentemente innocue come la gelosia o il controllo che spesso sono sintomi di potenziale violenza.
Da stamattina, quella panchina rossa che è installata nell’atrio del Diaz, avrà un significato in più dopo l’intervento e la testimonianza di due donne d’impatto come la dott.ssa Mariangela Condello e l’avvocato Angela Del Vecchio entrambe espressione di un essere Donne “forti” della loro indipendenza.