Processo sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi nel parcheggio di via San Carlo a Caserta: retroscena e nuovi dettagli emersi durante l’audizione del luogotenente della Guardia di Finanza di Roma. L’ufficiale ha rivelato che le indagini hanno portato alla luce una preoccupazione dei familiari per un attivo sul conto corrente personale di 154mila euro, costituito da versamenti non tracciati. Inoltre, è emersa la connessione tra la società di calcestruzzo legata al clan dei Casalesi e la pianificazione di un’operazione economica da un milione di euro.

Il finanziere ha spiegato che il primo contratto per la realizzazione del parcheggio è stato firmato tra la ditta di Michele Sagliocchi e Caruso, mentre il subappalto è stato affidato a Fontana Trucks, di cui Teresa Capaldo deteneva gran parte delle quote. Questo collegamento è stato il punto di contatto con Michele Zagaria. Sono stati evidenziati movimenti finanziari tra le diverse società e posizioni di debito/credito tra Sagliocchi, Caruso e Fontana. Sagliocchi aveva un debito nei confronti di Caruso, che a sua volta aveva un debito con Fontana Trucks. Sono state girate cambiali per un importo di 267mila euro.

L’ufficiale ha poi chiarito che esistevano rapporti creditori/debitori tra Sagliocchi e i Fontana ancor prima della realizzazione del parcheggio. È stato inoltre riferito di una visita di Emilio Bilotta, promotore finanziario della Banca Generali, presso la residenza di Sagliocchi per pianificare un’operazione finanziaria di smobilitazione di denaro per un milione di euro. Sono stati aperti tre conti correnti presso la Banca Generali, su cui sono stati effettuati trasferimenti per un totale di 200mila euro. L’operazione non è stata completata a causa del sequestro dei beni di Sagliocchi. L’obiettivo dell’accordo finanziario era di ottenere una linea di credito diretta per la società madre delle imprese di Sagliocchi e garantire un milione di euro.

Il processo vede imputati Michele Patrizio Sagliocchi, Michele Zagaria, Francesco Biondi, Carmine Domenico Nocera, Gaetano Riccardi, Fabio Fontana e Teresa Capaldo, accusati di associazione a delinquere, corruzione, autoriciclaggio, falso ideologico e trasferimento fraudolento di valori. Nel collegio difensivo sono presenti numerosi avvocati, mentre il Comune di Caserta si è costituito parte civile.

L’audizione del militare riprenderà nel mese di marzo.

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