Circa il 50% delle case popolari in Campania è occupato da persone senza titolo di proprietà. Questo è quanto emerge dalle denunce presentate nel Parco Verde di Caivano, dove oltre 400 persone sono state denunciate per aver occupato 254 appartamenti di proprietà del Comune. Durante l’inchiesta è emerso che nessun affitto era stato pagato negli anni e molte utenze erano allacciate illegalmente. La procura di Napoli Nord ha quindi chiesto e ottenuto dal tribunale il sequestro preventivo delle unità abitative occupate arbitrariamente e ha indagato 419 persone, che avranno un mese di tempo dalla notifica del decreto di sequestro per lasciare gli immobili.

Secondo il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, in tutta la Campania circa la metà delle case popolari è occupata da persone senza titolo e che non hanno mai partecipato a un bando pubblico per l’assegnazione degli alloggi. Borrelli sottolinea che per avere diritto a un alloggio popolare è necessario avere un reddito basso o nullo e non avere legami con la criminalità organizzata. Tuttavia, molti degli occupanti abusivi, considerati vicini ai clan, hanno successivamente affittato gli appartamenti per cifre elevate, fino a 2.000 euro al mese. Questo fenomeno ha portato alla mancanza di alloggi popolari per coloro che ne hanno realmente diritto.

Borrelli ricorda che quando gli occupanti abusivi degli appartamenti di Pizzofalcone furono cacciati dalla magistratura e dalle forze dell’ordine, nessuno di loro finì per strada. La maggior parte di questi individui, considerati vicini ai clan, hanno semplicemente affittato altre abitazioni nella zona, raggiungendo cifre di affitto molto elevate. Questo fenomeno ha contribuito alla mancanza di alloggi popolari per coloro che ne hanno realmente diritto.

Il deputato sottolinea l’importanza che la magistratura perseguisca penalmente gli amministratori pubblici che si sono disinteressati o hanno sottaciuto il problema per anni, permettendo che il fenomeno dell’occupazione abusiva si diffondesse. Borrelli sostiene che solo coloro che hanno titolo dovrebbero vivere negli alloggi pubblici e che la magistratura faccia bene a perseguire penalmente gli amministratori pubblici che hanno permesso che il problema si aggravasse nel tempo.

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