Napoli, il vigilante di San Giovanni a Teduccio ha commesso un omicidio seguito da suicidio
Un terribile fatto di cronaca ha scosso la città di Napoli oggi. Raffaele Pinto, un uomo di 54 anni e guardia giurata di professione, ha ucciso sua moglie, Eva Kaminsha, tagliandole la gola, per poi togliersi la vita nel proprio appartamento di via Raffaele Testa, a San Giovanni a Teduccio.
Le forze dell’ordine sono intervenute intorno a mezzogiorno, quando hanno fatto irruzione nell’appartamento e hanno trovato i corpi senza vita della coppia nella camera da letto. La decisione di intervenire è stata presa dopo tre ore di trattative, quando è calato il silenzio all’interno della casa. Il sospetto che l’uomo si fosse suicidato, come aveva più volte annunciato durante la mattinata e durante le trattative con le forze dell’ordine, si è purtroppo rivelato vero.
Il caos nel quartiere di San Giovanni a Teduccio è iniziato presto questa mattina, quando l’uomo è comparso alla finestra di casa e ha iniziato a urlare e sparare in aria. Le volanti della polizia sono intervenute e l’uomo ha aperto il fuoco contro di loro, annunciando di aver ucciso sua moglie e di volersi suicidare. Successivamente, è intervenuto un negoziatore.
Le strade intorno a via Raffaele Testa sono state isolate dalle forze speciali della polizia e i cittadini sono stati invitati a rimanere in casa. Due dei tre figli della coppia si trovavano a scuola, mentre il terzo era in gita con la classe.
Secondo quanto riferito dai vicini, Pinto e la sua famiglia non avevano mai creato problemi e venivano considerati persone normali. In passato, Pinto aveva lavorato come guardia giurata, ma aveva perso il lavoro a causa di un tentativo di furto della sua pistola, durante il quale era rimasto ferito.
La coppia aveva tre figli e il fatto che si sia verificata una tragedia del genere ha sconvolto non solo l’intero quartiere, ma anche l’intera città di Napoli.
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