Il parcheggio di via Circumvallazione a Torre del Greco, che era stato completamente pulito e diserbato il 17 gennaio scorso, è tornato in condizioni indecorose in pochi giorni. Questo è un vero peccato, considerando che l’amministrazione aveva l’intenzione di trasformare l’area in un biglietto da visita per la città, con l’installazione del Museo virtuale del corallo e del cammeo negli ex locali del centro vaccinale.

Per pulire e rimuovere tutti i rifiuti, è stato vietato il parcheggio durante la notte. L’intervento è iniziato alle prime ore del mattino per minimizzare i disagi per coloro che utilizzano l’area per parcheggiare e recarsi in centro. Questa attività straordinaria è stata oggetto di critiche sui social, poiché dovrebbe essere considerata come ordinaria amministrazione.

Purtroppo, il “sacrificio” è stato vanificato in pochi giorni e le immagini riprese dalle telecamere dimostrano che l’area parcheggio è tornata in condizioni igieniche pietose. Non si tratta solo dell’accumulo “normale” di cartacce, cicche di sigarette o piccoli rifiuti, ma di veri e propri gesti di inciviltà ripetuti nel tempo.

Si possono trovare rifiuti di ogni genere: bottiglie di vetro, residui di bivacchi e festini, cartoni di pizza, buste di spazzatura indifferenziata, giochi in plastica ingombranti per bambini, buste di fast-food non presenti in città e abbandonate da chi ha deciso di passare la serata altrove e lasciare i rifiuti a Torre del Greco. Questi sono solo alcuni esempi di ciò che si può trovare semplicemente guardando dietro le auto parcheggiate, facendo attenzione a non calpestare i “doni” lasciati dagli animali domestici non rimossi dai padroni.

A completare il quadro, ci sono i residui dell’impegno di alcuni cittadini nell’accudire una colonia felina presente da tempo nell’area. In una situazione desolante come questa, potrebbe sembrare un problema minore, ma l’accumulo di scarti di cibo, vassoi in plastica e ombrelli lasciati alle intemperie contribuisce al degrado complessivo dell’area. Un nobile intento che si traduce in un risultato mediocre.

Vengono in mente le parole del parroco Vincenzo Romano, santo cittadino che diede impulso alla ricostruzione della città dopo una delle eruzioni del Vesuvio: “Fate bene il bene”. Chissà cosa direbbe ai suoi concittadini due secoli dopo, di fronte a questa situazione.

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