Finalmente mamma a 45 anni: la storia di Annarita

Finalmente è arrivato il momento tanto atteso per Annarita, una donna di 45 anni di Contursi Terme. Dopo quattro aborti, un tumore placentare e un’attesa durata 12 anni, è riuscita a coronare il suo sogno di diventare mamma. È stata un’odissea per Annarita e suo marito Giovanni, che hanno affrontato una gravidanza voluta, cercata e attesa per anni, nonostante i problemi di salute che li hanno colpiti. Nel 2017, Annarita ha subito un intervento di miomectomia laparoscopica.

Nel 2023, Annarita è rimasta incinta e ha deciso di affidarsi al dottor Raffaele Petta, ginecologo e consulente presso la clinica Malzoni di Avellino. Grazie alle terapie adeguate per la poliabortività, la gravidanza ha avuto esito positivo. Tuttavia, è arrivata una brutta sorpresa: durante l’ecografia morfologica è emersa la presenza di un grave e raro tumore placentare. La dottoressa Annamaria Malzoni, direttrice della clinica Malzoni, spiega che si tratta di un tumore benigno della placenta che può causare gravi danni al feto.

La gravidanza è stata quindi monitorata attentamente, con misurazioni della velocità sistolica dell’arteria cerebrale media del feto per individuare eventuali segni di anemia fetale. All’inizio dell’ottavo mese, è stato registrato un aumento della velocità sistolica, segno di un’iniziale anemia fetale. Di conseguenza, Annarita è stata ricoverata nel reparto di ostetricia della clinica Malzoni ad Avellino.

Il 12 febbraio, grazie a un parto cesareo, è nato il piccolo Francesco, in ottimo stato di salute nonostante l’anemia fetale causata dal tumore placentare. Annarita sente il dovere di ringraziare tutto il personale medico, ostetrico e infermieristico della clinica Malzoni per l’attenta e preziosa assistenza che hanno fornito a Francesco e a lei, contribuendo alla realizzazione di questo sogno atteso da oltre 12 anni.

L’intervento è stato eseguito dai ginecologi Lucio Di Vito e Raffaele Petta, dall’ostetrica Mariangela Cucciniello e dall’anestesista Bianca Maria Cillo, con l’assistenza delle infermiere Clementina Barone e Damiana Napoli.

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