La situazione di Patrizia Ciancio, inquilina dell’appartamento Acer nel rione Paterno, è diventata insostenibile. Dopo che il suo alloggio è stato distrutto dalle fiamme nell’incendio dello scorso dicembre, le è stato assegnato un nuovo alloggio popolare. Tuttavia, questo nuovo appartamento risulta occupato da abusivi, costringendo la signora a vivere in macchina da allora.
La sua condizione è diventata insopportabile e ha deciso di protestare in maniera eclatante. Ha legato una catena al portone del Comune in via Ripa e si è legata ad esso con un lucchetto, per attirare l’attenzione sul suo disagio e chiedere una soluzione immediata.
Fortunatamente, le assistenti sociali del Comune hanno rassicurato Patrizia e le hanno offerto un alloggio temporaneo in una casa famiglia. Questo alloggio le permetterà di avere una sistemazione adeguata in attesa che vengano accelerate le procedure di sgombero dell’appartamento occupato abusivamente.
La storia di Patrizia è un esempio di come la mancanza di alloggi adeguati e il fenomeno dell’abusivismo possano creare situazioni di grande disagio per le persone più vulnerabili. È necessario che le istituzioni si impegnino a trovare soluzioni rapide ed efficaci per risolvere questo problema, garantendo a tutti una casa dignitosa.
La protesta di Patrizia mette in luce la necessità di una maggiore attenzione e sensibilità verso le persone che si trovano in situazioni di emergenza abitativa. Non possiamo permettere che qualcuno debba vivere in macchina o in condizioni precarie a causa di abusi o mancanza di alloggi adeguati.
È importante che le istituzioni locali e nazionali si impegnino a trovare soluzioni concrete per contrastare l’abusivismo e garantire a tutti il diritto a una casa. Solo così potremo evitare che situazioni come quella di Patrizia si ripetano in futuro e assicurare a tutti una vita dignitosa e sicura.