Don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano, e il procuratore di Napoli Nicola Gratteri sono stati coinvolti in un episodio legato alla camorra. Secondo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, la bomba esplosa davanti alla chiesa di don Maurizio Patriciello era collegata a una faida tra famiglie malavitose. Questi atti intimidatori sono una reazione all’opposizione al sistema della camorra e al degrado del territorio dell’hinterland a nord di Napoli. Non solo il parroco, ma anche il comandante della polizia locale di Arzano, Biagio Chiariello, è stato oggetto di minacce, come un manifesto funebre con il suo nome lasciato all’ingresso del comando. La bomba esplosa davanti alla chiesa di don Maurizio Patriciello era un tentativo di intimidazione. Questi episodi sono descritti anche dai collaboratori di giustizia, tra cui Pasquale Cristiano, ex capo di un gruppo malavitoso locale. La faida tra la famiglia capeggiata da Giuseppe Monfregolo e il gruppo criminale di Pasquale Cristiano e Vincenzo Mormile è stata innescata dall’omicidio di Salvatore Petrillo, nipote di Cristiano, avvenuto il 24 novembre 2021 davanti al “Roxy Bar” di Arzano. È importante contrastare la criminalità organizzata e proteggere coloro che si oppongono a essa.