A Napoli si è scoperta una truffa che ha portato a un indebito incasso di oltre 2,3 milioni di euro attraverso il Reddito di cittadinanza da parte di 285 cittadini extracomunitari non residenti in Italia da almeno 10 anni, come richiesto dalla legge in vigore all’epoca.
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, sotto la coordinazione della procura di Napoli, ha smascherato un’organizzazione criminale dedita alla truffa, arrestando sei persone. I reati contestati sono associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, usura, estorsione, abusiva attività finanziaria e autoriciclaggio.
Ma come funzionava questa truffa? Le persone che beneficiavano del Reddito di cittadinanza dichiaravano falsamente di risiedere in Italia da almeno dieci anni. Ottenute le carte Postepay, facevano acquisti finti e si facevano restituire la somma in contanti, pagando alla banda una commissione che variava tra il 10% e il 20%. Inoltre, una società inattiva emetteva fatture false. Con i guadagni ottenuti da queste attività illegali, sono stati acquistati immobili intestati alle mogli delle persone coinvolte.
Questa truffa, oltre ad essere un danno economico per lo Stato, è anche un’offesa per tutti i cittadini onesti che effettivamente hanno diritto al Reddito di cittadinanza e che si trovano in una situazione di reale bisogno. È importante che le istituzioni e le forze dell’ordine rimangano vigili e combattano con fermezza queste pratiche illegali, garantendo così la corretta distribuzione delle risorse pubbliche a chi realmente ne ha bisogno.

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