Truffa milionaria scoperta dalla Guardia di Finanza. Sei persone coinvolte, quattro in carcere e due ai domiciliari. Le indagini hanno rivelato che cittadini stranieri, senza rapporti lavorativi o assistenziali con l’INPS, richiedevano il codice fiscale poco prima di chiedere il reddito di cittadinanza. Ottenuto il beneficio, utilizzavano le carte Postepay RdC per acquisti presso lo stesso esercizio commerciale, per importi significativi e in tempi brevi. L’esercizio commerciale era la sede di una consorteria criminale che permetteva a molte persone di eludere le regole del reddito di cittadinanza, simulando acquisti di prodotti alimentari seguiti dal rimborso in contanti, con una percentuale trattenuta dai promotori del gruppo. La consorteria utilizzava anche false fatture emesse da una società collegata per giustificare le vendite. I proventi venivano reinvestiti nell’acquisto di immobili intestati alle consorti. L’indagine ha rivelato che 285 cittadini extracomunitari hanno ottenuto indebitamente il reddito di cittadinanza per un totale di oltre 2,3 milioni di euro, dichiarando falsamente di risiedere da almeno dieci anni in Italia. Il gruppo ha anche svolto altre attività illegali, come l’esercizio abusivo di attività finanziaria e il prestito a tassi usurai. Durante le perquisizioni sono stati trovati appunti, denaro contante per 92.000 euro, assegni bancari e titoli cambiari per 158.000 euro. Quattro indagati sono stati arrestati e due sono agli arresti domiciliari. È stato anche eseguito il sequestro di beni mobili e immobili per un valore totale di circa 90.000 euro.

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