Assoluzione e revoca della confisca per gli imprenditori Ferdinando Varlese e Consiglia Marigliano, coinvolti in un’indagine sulla presunta contiguità di alcune ditte a loro riconducibili delegate alla demolizione del Ponte Morandi. La decisione è stata presa dalla terza sezione penale della Corte di appello di Napoli, che ha accolto le argomentazioni dell’avvocato Dario Vannetiello, difensore dei due imprenditori, assolvendoli e revocando la confisca dei beni.
Gli inquirenti contestavano a Varlese e Marigliano il reato di intestazione fittizia, aggravato dal metodo mafioso. Varlese, considerato il gestore effettivo della società coinvolta nei lavori di demolizione, era stato accusato di aver intestato formalmente l’azienda alla consuocera. La società era stata esclusa dai lavori e i beni immobili e i conti correnti erano stati sequestrati.
Dopo essere stati condannati in primo grado e in appello, l’assoluzione è arrivata con il ricorso in Cassazione presentato dall’avvocato Vannetiello. La Suprema Corte ha annullato la condanna e ordinato un nuovo giudizio che si è concluso con l’assoluzione dei due imputati.