Pasquale Guadagno, il giovane di 27 anni che ha ucciso sua madre, Carmela Cerillo, esprime la sua disperazione e il suo dolore di fronte alla situazione attuale. Dopo aver scontato 13 anni di carcere per l’omicidio della madre, il padre Salvatore Guadagno ha ora il diritto di decidere del destino della salma di Carmela. Pasquale e sua sorella Annamaria, non hanno alcun potere decisionale su dove la madre verrà sepolta, poiché la legge prevede che il marito abbia il diritto di decidere.
Pasquale ha raccontato come Carmela desiderasse essere sepolta a Napoli, vicino alla sua famiglia. Tuttavia, il padre ha dichiarato di voler cremare il corpo della moglie e tenere con sé le ceneri. Questa decisione ha sconvolto Pasquale e Annamaria, che si sono trovati impotenti di fronte alla volontà del padre.
La loro relazione con Salvatore è molto complicata, con il padre che addirittura ha minacciato Pasquale di morte durante una visita in carcere. Dopo la morte della madre, i due giovani sono stati costretti a vivere una vita difficile, senza supporto economico o psicologico. Hanno dovuto rinunciare agli studi per lavorare e non hanno ricevuto nessun tipo di sostegno dalla famiglia paterna.
Pasquale lancia un appello alle istituzioni affinché intervengano e cambino la legge che permette al padre di decidere del destino della madre. Desidera che Carmela possa tornare a Napoli, come desiderava. La sua voce si unisce a quella di molti altri che chiedono giustizia e rispetto per la memoria della donna uccisa da chi avrebbe dovuto amarla e proteggerla.