Nel pomeriggio di oggi, la Corte d’Assise di Salerno ha emesso il verdetto nei confronti dei sette imputati coinvolti nell’omicidio di Armando Faucitano avvenuto nel 2015 a Scafati. La sentenza ha condannato all’ergastolo Carmine Alfano, ritenuto il mandante dell’omicidio, e ha inflitto una pena di 4 anni e due mesi a Giovanni Barbato Crocetta per riciclaggio.

La difesa di Alfano ha sempre sostenuto l’innocenza del proprio assistito, contestando le accuse mosse nei suoi confronti. Pasquale Rizzo e Marcello Adini, invece, sono stati assolti dall’accusa di omicidio per mancanza di prove a loro carico. Anche Vincenzo Pisacane e Matrone Antonio e Vincenzo Alfano sono stati assolti da reati minori.

Secondo l’accusa, Faucitano è stato ucciso per non aver saldato un debito di poche centinaia di euro legato all’acquisto di droga. Durante l’indagine è emerso che la vittima era agli arresti domiciliari al momento dell’omicidio. La moto utilizzata nell’agguato è stata ritrovata poco dopo in un canale vicino al luogo del delitto, portando all’arresto di Crocetta.

Durante il processo, alcuni pentiti hanno collegato l’omicidio ad Alfano, descrivendolo come una figura chiave nell’ambito dello spaccio di droga a Scafati e nei dintorni. La mancata restituzione del debito da parte di Faucitano avrebbe scatenato la decisione di Alfano di eliminare la vittima.

La sentenza della Corte d’Assise di Salerno ha portato alla luce dettagli e retroscena di un caso che ha scosso la comunità locale. La giustizia ha emesso il suo verdetto, ma il ricordo di Armando Faucitano e della sua tragica fine rimarrà impresso nella memoria di tutti coloro che lo hanno conosciuto.

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