Il testimone Vincenzo Baia ha raccontato con grande dolore il terribile episodio di violenza subito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere nel 2020. Le guardie che si avvicinano alla sua cella lo fanno bloccare dalla paura, a causa delle botte subite che gli hanno causato traumi fisici e psicologici. Durante l’interrogatorio, Baia ha faticato a raccontare i fatti, troppo forte era lo shock per quanto vissuto.

Il testimone ha riconosciuto uno degli agenti accusati come colui che lo ha picchiato violentemente, causandogli gravi lesioni. Ha descritto con dettagli agghiaccianti le violenze subite, compreso un calcio allo stomaco inflitto da uno degli imputati. Ha anche menzionato l’unico agente che lo ha aiutato durante quei momenti terribili.

Durante l’interrogatorio, Baia ha dimostrato difficoltà nel riconoscere la propria firma su documenti ufficiali relativi agli eventi. Anche un altro testimone delle violenze ha disconosciuto la sua firma su documenti simili, evidenziando la confusione e il caos che regnavano nel carcere in quel periodo.

Le testimonianze di Baia e degli altri detenuti vittime di violenze sono cruciali per far luce su quanto accaduto in quel tragico giorno. È importante che la giustizia faccia il suo corso e che coloro che hanno commesso atti così brutali vengano puniti adeguatamente. La verità deve emergere, affinché episodi come questi non si ripetano mai più.

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