Il tribunale di Napoli ha emesso una sentenza di sei anni di carcere per associazione camorristica nei confronti di Nicola Schiavone, noto come “o russ” e nipote del capoclan dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone. Schiavone è stato considerato un imprenditore al servizio della cosca, ottenendo appalti pubblici grazie alla sua connessione con la criminalità organizzata. La sentenza si aggiunge a quella precedente nel processo “Normandia 2”. Al termine del processo abbreviato, Schiavone è stato assolto dall’accusa di intestazione fittizia, mentre suo padre e fratello sono stati assolti dall’accusa di riciclaggio con l’aggravante mafiosa. Altri imputati sono stati condannati a tre e quattro anni di carcere. Il procuratore aveva chiesto otto anni per Schiavone e sei per i suoi familiari. Schiavone era già stato condannato a dieci anni di carcere nel processo “Normandia 2” e era stato scarcerato nel 2019, tornando poi a operare nel Casertano. Secondo la Dda, Schiavone gestiva una società attiva nel settore degli appalti pubblici tramite prestanome, ottenendo contratti con la pubblica amministrazione senza le necessarie certificazioni. La sua vicinanza alla criminalità organizzata è emersa anche durante le indagini sulle attività della cosca dei Casalesi.

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