Il Procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha recentemente espresso preoccupazione riguardo al rapporto tra TikTok e la criminalità durante la sua partecipazione al programma Timeline su Rai3. Secondo Gratteri, TikTok è diventato la vetrina delle mafie, che utilizzano la piattaforma per mostrarsi ricchi, firmati e con molti soldi. Questo modo di presentarsi può influenzare i giovani non strutturati, che potrebbero essere attratti da questo stile di vita apparentemente glamour e pensare che sia il loro futuro.
Questa visione è condivisa anche dal deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che da tempo denuncia l’esaltazione della criminalità e dei boss su TikTok. Borrelli ha addirittura istituito un Osservatorio su TikTok con il supporto dei cittadini per monitorare la situazione.
Borrelli ha dichiarato di condividere pienamente le preoccupazioni del Procuratore Gratteri e ha criticato la piattaforma per permettere a mafiosi e camorristi di fare propaganda e promuovere la criminalità. Secondo lui, i social media sono uno strumento potente che, nelle mani sbagliate, possono diventare un’arma di distruzione di massa. Borrelli ha sottolineato l’importanza che lo Stato intervenga per impedire ai clan di utilizzare questi strumenti per fini illeciti.
La lotta alla criminalità organizzata e alla sua presenza sui social media è un tema delicato e di grande rilevanza, che richiede l’impegno delle istituzioni e la collaborazione di tutti i cittadini per contrastare questo fenomeno in crescita.