Restano in carcere Salvatore e Francesco Crisci, padre e figlio accusati dell’omicidio di Felice Lippiello, nonostante le accuse siano state riqualificate da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale. Il Tribunale del Riesame di Napoli ha deciso di non attenuare le misure cautelari per i due presunti responsabili, nonostante le richieste dei loro difensori. Le indagini dei carabinieri hanno portato alla luce prove che potrebbero collegare i Crisci all’omicidio, come la presenza di una Panda simile a quella usata dai due sospettati.

I due sono stati arrestati a seguito di un fermo indiziario eseguito dai carabinieri di Avellino e firmato dal pubblico ministero Vincenzo Toscano. Il gip Giulio Argenio ha deciso di convalidare il fermo e applicare la misura cautelare in carcere, considerando la pericolosità dei due indagati. Durante l’udienza di convalida, i Crisci hanno scelto di non rispondere alle domande del gip.

Le indagini continuano, con particolare attenzione agli accertamenti sui vestiti e le scarpe dei Crisci, oltre che su un cappellino di baseball trovato sulla scena del delitto. I laboratori del Ris di Roma saranno incaricati di analizzare eventuali tracce biologiche all’interno del cappellino, che potrebbero confermare il coinvolgimento dei due indagati nell’omicidio di Lippiello. L’assassinio è avvenuto a febbraio a Baiano, in seguito a una presunta lite legata al traffico di droga.

Le prove raccolte fino ad ora sembrano incriminare il figlio, il quale avrebbe inflitto il colpo fatale, mentre il padre avrebbe partecipato alla colluttazione. Resta da vedere cosa emergerà dagli accertamenti in corso, che potrebbero rivelare ulteriori dettagli sul caso.

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