I resti di un arto mutilato, trovato da un turista tedesco sulla spiaggia di Licinella a Capaccio Paestum lo scorso 3 marzo, appartengono a un uomo di etnia bianca deceduto da non più di 9 mesi. Intorno all’articolazione del piede destro, ancora all’interno di un calzino e di una scarpa, sono stati recuperati frammenti di tessuto connettivo umano. Questo è ciò che è emerso dall’esame eseguito all’inizio della settimana dal medico legale presso l’ospedale di Eboli, su richiesta della Procura della Repubblica di Salerno.

I reperti ossei, il calzino e la scarpa da ginnastica verranno ora sigillati e inviati al laboratorio del Ris di Roma per l’estrazione del DNA, che verrà poi inserito in apposite banche dati per cercare di identificare la vittima. Dall’altra parte, dalla Procura di Vibo Valentia sono già arrivati a Roma i resti del piede trovato infilato in un calzino e una scarpa identici sulla spiaggia di Santa Maria a Ricadi, in Calabria, appena due giorni dopo quello trovato a Paestum: dopo il confronto tra i due arti per capire se appartengono alla stessa persona, si inizierà a esaminare il database delle persone scomparse e il Registro nazionale dei cadaveri non identificati istituito dal Ministero dell’Interno.

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