Il 21 marzo 2024, una tragica notizia ha scosso Napoli: Vida Shahvalad e Vincenzo Nocerino sono morti a causa del monossido di carbonio in un garage di Secondigliano. La ragazza, una studentessa iraniana di 20 anni che viveva in Italia, è stata oggetto di critiche da parte della polizia morale di Teheran, che l’ha definita una “donna di facili costumi”.

I genitori di Vida hanno cercato di riportare la salma della figlia in Iran, ma si sono scontrati con l’ostilità delle autorità iraniane. Tuttavia, la versione dei fatti presentata dalla televisione Iran International è stata smentita dai familiari, che hanno descritto Vida come una ragazza rispettabile e brava.

Un amico della vittima ha lanciato un appello per restituire dignità a Vida e aiutare la famiglia a riportare la salma in patria. Anche il deputato Francesco Emilio Borrelli ha espresso solidarietà, sottolineando l’importanza di preservare l’onore e la memoria di Vida.

La vicenda di Vida Shahvalad e Vincenzo Nocerino mette in luce le differenze culturali e sociali tra l’Italia e l’Iran, evidenziando il modo distorto in cui la ragazza è stata rappresentata. La famiglia di Vida chiede solo di poter dedicarsi ai funerali della figlia, senza ulteriori ostacoli da parte delle autorità iraniane.

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