Due sono i capitoli dell’inchiesta sugli appalti comunali che stanno attirando l’attenzione in queste ore. Il primo riguarda la mancata rotazione negli affidamenti, ignorata durante l’assegnazione degli incarichi presso il palazzo comunale. Il secondo capitolo riguarda una serie di fatture pagate alla società sportiva Delfes da parte di aziende titolari di affidamenti da parte dell’amministrazione comunale. La procura ha evidenziato come tali pagamenti siano avvenuti in prossimità degli affidamenti, per un importo pari al 10% circa del valore delle commesse.

La definizione al Riesame delle posizioni dei principali indagati del filone appalti al comune segna la chiusura di una prima fase dell’indagine, aprendo la strada alle prossime mosse della Procura e delle difese. Le intercettazioni negli uffici comunali e la documentazione dettagliata raccolta durante l’indagine permettono di delineare con precisione il quadro delle presunte irregolarità.

Le informative dei carabinieri del reparto operativo e del nucleo ispettivo guidato dal comandante Gianluca De Vivo forniscono ulteriori dettagli sul coinvolgimento della dirigente Smiraglia e del consigliere comunale Diego Guerriero nelle presunte pratiche illecite. Le intercettazioni riportano episodi in cui gli incarichi venivano assegnati su indicazione dei politici dell’amministrazione comunale, senza rispettare le norme sulla rotazione degli incarichi e senza garantire una corretta valutazione delle offerte.

Le indagini hanno inoltre individuato episodi in cui gli affidamenti erano direttamente assegnati ad aziende legate a familiari di consiglieri comunali, causando un danno economico alle imprese precedentemente individuate. Le modalità con cui sono stati assegnati alcuni incarichi sollevano dubbi sulla correttezza della procedura di gara, con evidenti favoritismi e irregolarità.

Le intercettazioni relative all’assegnazione dei lavori di efficientamento energetico a palazzo De Peruta aggiungono ulteriori elementi di sospetto, con la suddivisione delle gare per evitare l’obbligo di bandi e la mancata rotazione degli affidamenti.

In conclusione, l’inchiesta sugli appalti comunali si sta rivelando un intricato intreccio di presunte irregolarità e favoritismi, che coinvolgono figure di spicco dell’amministrazione locale. Resta da vedere come si evolverà la situazione e quali saranno gli sviluppi successivi delle indagini e dei procedimenti giudiziari.

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