Nella serata di ieri si sono verificati momenti di paura e stupore nell’area archeologica di Paestum a causa del crollo improvviso di parte del muro perimetrale di un edificio dell’ex Cirio. Questo incidente è avvenuto nel cantiere dove sono in corso i lavori di restauro e riallestimento del museo del Santuario di Santa Venera, dell’ex stabilimento e della nuova porta di accesso al Parco e al Museo Archeologico di Paestum, finanziati dal Cipe per 20 milioni di euro.
Il cedimento ha coinvolto uno dei capannoni più antichi che compongono l’ex complesso industriale, situato lungo Via Magna Graecia, in località Santa Venere. Questo capannone è destinato ad ospitare parte dei reperti archeologici attualmente conservati nei depositi del Museo. È importante capire se si tratta di un crollo accidentale o se è stato eseguito un abbattimento o una demolizione previsti dal progetto di restauro conservativo del compendio.
Al momento, non ci sono feriti né danni a cose o mezzi da registrare, ma è essenziale valutare l’entità dei danni, il rallentamento dei lavori e accertare eventuali responsabilità da parte dell’azienda che sta eseguendo i lavori e della direzione dei lavori. Abbiamo cercato di ottenere informazioni dal direttore del Parco Archeologico di Paestum-Velia, Tiziana D’Angelo, e dal direttore dei lavori, l’architetto Luigi Di Muccio, ma al momento entrambi non hanno rilasciato dichiarazioni sull’accaduto.
È fondamentale fare chiarezza su questo incidente, considerando che si tratta di una struttura tutelata dal punto di vista culturale e che vicino ad essa sono stati rinvenuti resti di manufatti molto antichi. La sicurezza e la conservazione del patrimonio archeologico devono essere prioritari in situazioni come queste.