Il processo di secondo grado per le morti causate dall’amianto nell’ex Isochimica è pronto a partire il 23 maggio davanti ai giudici della I Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli. La sentenza di primo grado, emessa il 28 gennaio 2022, ha visto quattro condanne a 10 anni di reclusione, 23 assoluzioni e 50 mila euro di risarcimento per ciascuna delle famiglie delle vittime.

Durante la camera di consiglio durata 5 ore, la giudice Sonia Matarazzo ha emesso la sentenza presso l’aula bunker di Poggioreale a Napoli, dove si è svolto il processo. Ex operai e parenti delle vittime hanno atteso ansiosi l’esito davanti ai cancelli della fabbrica di Borgo Ferrovia. Due funzionari di Ferrovie dello Stato e due ex dirigenti dell’Isochimica sono stati giudicati colpevoli di disastro ambientale e omicidio colposo plurimo, insieme a una serie di violazioni sulle norme di tutela ambientale e sicurezza.

Diversi imputati sono stati invece assolti con formula piena, tra cui l’ex sindaco di Avellino Giuseppe Galasso e la sua giunta, dirigenti del comune di Avellino, imprenditori delle ditte incaricate delle prime operazioni di bonifica, funzionari Asl e altre figure coinvolte nell’inchiesta. Il processo ha portato alla luce una serie di omissioni e mancanze nella gestione e messa in sicurezza dell’area di Isochimica, coinvolgendo diverse figure istituzionali e imprenditoriali.

Il processo di secondo grado sarà cruciale per fare luce sui fatti e stabilire eventuali responsabilità per le morti causate dall’amianto, portando così giustizia alle famiglie delle vittime e cercando di evitare che tragedie simili possano ripetersi in futuro.

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