La Corte di Appello di Napoli ha emesso una condanna ridotta a 2 anni e 6 mesi di reclusione per il reato di danneggiamento seguito da incendio, riguardante l’incendio della Venere degli Stracci, un’opera di Michelangelo Pistoletto, avvenuto a Napoli. L’imputato, il 33enne Simone Isaia, difeso dall’avvocato Giovanni Belcastro, era stato inizialmente condannato a 4 anni di carcere e a una multa di 4mila euro in primo grado.

Le indagini della squadra mobile, coordinate dai magistrati del gruppo beni culturali, hanno permesso di incastrare il senza fissa dimora Isaia per l’incendio dell’opera. Il giudice si è riservato la decisione sugli arresti domiciliari per Isaia, che potrebbero essere eseguiti presso una struttura gestita da don Franco Esposito, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale Carceraria, che gestisce una casa di accoglienza per detenuti ai domiciliari.

L’arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, ha inviato una lettera al giudice di appello per sottolineare le difficoltà e la fragilità di Simone Isaia, che ha vissuto per un lungo periodo in condizioni di marginalità sociale. La condanna ridotta è stata quindi emessa tenendo conto di queste circostanze.

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