Una tragedia si è consumata all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno lo scorso agosto, quando un neonato ha perso la vita durante il parto. La Procura di Salerno ha avviato un’indagine che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due medici dell’istituzione ospedaliera per presunto omicidio colposo. La famiglia del neonato, residente a Scafati, ha presentato denuncia che ha dato il via alle indagini.

Secondo l’autopsia, la morte del neonato è stata causata da asfissia fetale e emorragie subdurale e subaracnoidea, lesioni che si sarebbero verificate durante il parto. La madre, giunta in ospedale alla ventiseiesima settimana di gravidanza, era a rischio di parto prematuro a causa del suo storico clinico complicato. Nonostante avesse espresso il desiderio di un parto cesareo, i medici avrebbero optato per un parto naturale, supportando la loro decisione con un consenso firmato dalla paziente.

L’indagine solleva dubbi sulla validità di questo consenso, considerando la presunta vulnerabilità psicologica della madre in quel momento. Si pongono interrogativi significativi sulla pratica medica e sulla tutela dei diritti dei pazienti, in particolare sul rispetto della volontà del paziente e sull’adozione delle procedure più appropriate in situazioni complesse.

Mentre l’indagine prosegue, una famiglia piange la perdita di un neonato e la comunità ospedaliera si confronta con i rischi professionali di un evento così tragico. L’ospedale Ruggi d’Aragona si trova ad affrontare una fase di profonda riflessione e ricerca di giustizia, con la speranza che dalle indagini emerga una chiara comprensione dei fatti e si possano evitare simili tragedie in futuro.

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