Un’operazione della guardia di finanza di Venezia ha portato all’inchiesta sul centro salernitano di Angri, dove sono stati eseguiti una perquisizione e un sequestro patrimoniale per progetti finanziati con i fondi del Pnrr mai realizzati. Le indagini hanno coinvolto reparti specializzati della Finanza e tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e i computer quantistici per smascherare una maxifrode sui fondi europei. Con l’attivazione dei canali di cooperazione giudiziaria europei, sono stati eseguiti 24 provvedimenti cautelari in diverse regioni italiane e sequestrati 600 milioni di euro. Le attività fraudolente, attribuite a un sodalizio criminale, hanno coinvolto prestanome e professionisti e hanno riguardato progetti per decine di milioni di euro finanziati dal PNRR. Grazie alle indagini è emerso che l’organizzazione era anche coinvolta in operazioni di riciclaggio e autoriciclaggio per un ammontare di circa 600 milioni di euro. Le forze dell’ordine hanno ricostruito i flussi finanziari illeciti attraverso società fittizie in diversi Paesi europei e individuato i responsabili del sodalizio criminale.