Un’ampia operazione antidroga è attualmente in corso da parte dei carabinieri del comando provinciale di Perugia, sia in città che nelle province di Caserta, Latina, Arezzo, Lucca, Pisa e Varese. L’operazione è stata avviata in seguito a un provvedimento cautelare emesso dal gip del Tribunale di Perugia su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia perugina, nei confronti di 24 persone indagate per associazione finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di ingenti quantità di sostanze stupefacenti.

Complessivamente sono stati effettuati tredici arresti nell’ambito di questa vasta operazione antidroga. Il gip di Perugia ha disposto la custodia in carcere per 10 indagati, gli arresti domiciliari per tre persone e l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria per altri soggetti. Queste persone sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di ingenti quantità di stupefacenti, in particolare eroina.

Le indagini condotte dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone hanno portato alla luce una presunta rete di traffico di droga che coinvolge connazionali nigeriani e cittadini italiani, con base operativa a Perugia. Questo gruppo criminale avrebbe importato notevoli quantità di stupefacente dall’estero e lo avrebbe distribuito sul territorio, alimentando le “piazze di spaccio” non solo in Umbria ma anche in altre regioni come la Toscana, le Marche e la Campania.

I corrieri impiegati per il trasporto della droga adottavano varie tecniche per nasconderla, inclusa l’ingestione di involucri di eroina. L’associazione disponeva anche di un “chimico” incaricato di testare la qualità dello stupefacente prima di concludere gli affari. Secondo le indagini, il principale canale di approvvigionamento della droga per l’associazione era il nord Europa.

Sono emersi collegamenti tra l’associazione criminale di matrice nigeriana e esponenti della criminalità organizzata campana, con particolare riferimento ad un soggetto di vertice del clan dei Casalesi. Quest’ultimo è stato destinatario di misura cautelare in carcere per estorsione.

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