Una tragedia senza precedenti ha colpito l’ospedale “Ruggi d’Aragona” di Salerno, dove un neonato è deceduto a causa di complicazioni durante il parto. Le indagini si concentrano sulla decisione del team medico di optare per un parto naturale anziché un cesareo, portando ad un esito tragico per la famiglia.
Il neonato, nato morto da una donna di 35 anni residente nell’area dei Picentini, si trovava alla 41esima settimana di gravidanza. La madre, ricoverata da tre giorni nel reparto di ginecologia e ostetricia, attendeva con gioia la nascita del suo primo figlio dopo vari tentativi falliti. Tuttavia, la procedura di induzione del parto scelta dal personale medico ha causato una riduzione significativa del liquido amniotico, contribuendo alla tragedia.
Di fronte a questa terribile perdita, sono state avviate due indagini: una giudiziaria per accertare eventuali responsabilità e una interna da parte dei vertici dell’ospedale. La famiglia del neonato cerca risposte mentre la comunità sanitaria e la famiglia ospedaliera sono in attesa di chiarimenti.
Il professor Mario Polichetti, dirigente sindacale della Uil Fpl provinciale e primario del reparto di Gravidanza a rischio, ha espresso solidarietà verso la famiglia del bambino e il primario di ginecologia coinvolto. La priorità è comprendere le dinamiche che hanno portato a questo tragico evento, per prevenire che simili tragedie possano ripetersi in futuro.
La perdita di una vita così giovane è una tragedia che colpisce profondamente. La solidarietà e il sostegno vanno alla famiglia del neonato e a tutti coloro coinvolti in questa dolorosa vicenda. Si rispetti anche il primario, alla guida di un reparto importante per l’economia dell’ospedale di Salerno.