Un’ampia inchiesta ha coinvolto ben 40 professionisti della provincia di Salerno, accusati di aver partecipato a un giro di truffe ai danni dello Stato per un totale di 607 milioni di euro. Si tratta di un sistema fraudolento che ha permesso a quasi cento persone di incassare ingenti somme di denaro attraverso bonus edilizi per lavori in ambito di transizione ecologica mai effettivamente realizzati. Le indagini hanno portato a numerosi sequestri e coinvolto diverse città della provincia, tra cui Nocera Inferiore, Sarno, Eboli, Scafati, Pagani, Roccapiemonte, Salerno, Battipaglia, Angri, San Marzano sul Sarno, Agropoli, Nocera Superiore e Gioi Cilento.

Si è scoperto che i crediti monetizzati riguardavano bonus fiscali per lavori edili mai eseguiti, assegnati a società prive di solidità patrimoniale e a persone fisiche non coinvolte in attività imprenditoriali. Alcuni lavori sarebbero stati persino eseguiti da gelaterie, profumerie e commercianti ambulanti. Inoltre, molti dei beneficiari dei bonus risultavano essere anche beneficiari del reddito di cittadinanza. Un caso particolare ha visto un uomo cedere parte dei suoi crediti fraudolentemente ottenuti mentre si trovava agli arresti domiciliari.

Le indagini hanno coinvolto diverse imprese e società della zona, le cui rappresentanti potranno ora essere interrogati o presentare memorie difensive prima di un eventuale processo. Si tratta di un’attività condotta dal Gruppo di Frattamaggiore, che ha già portato nel 2022 al sequestro di 903 milioni di euro legati a crediti fittizi per lavori di ristrutturazione e efficientamento energetico. Questo caso conferma ancora una volta l’importanza di combattere la frode e il malaffare per garantire la correttezza e la legalità nelle attività economiche.

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