Il piano della criminalità che prevedeva l’utilizzo di droni per far entrare droga e telefoni cellulari nelle strutture detentive è stato sventato grazie all’intervento tempestivo della polizia penitenziaria e dei carabinieri nel carcere di Carinola, in provincia di Caserta.

I sindacalisti Tiziana Guacci ed Ettore Natale del Sappe hanno denunciato l’accaduto, sottolineando che il drone intercettato trasportava una quantità significativa di sostanze stupefacenti, telefoni cellulari, microtelefoni, un coltello e persino una macchinetta per tatuaggi.

Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha evidenziato come questo episodio confermi le preoccupazioni riguardo al traffico illecito tramite droni, favorito dalla scarsa sicurezza all’interno delle strutture detentive.

Per contrastare questo fenomeno, il sindacato sta organizzando un nucleo di poliziotti penitenziari specializzati nell’utilizzo dei droni, sia per prevenire che per dissuadere le violazioni dei confini carcerari.

L’utilizzo dei droni può essere prezioso per la sicurezza delle strutture detentive, consentendo una rapida identificazione di potenziali situazioni di pericolo, come ad esempio una possibile evasione.

Tuttavia, affinché i droni siano efficaci, è necessario che il personale sia adeguatamente formato e che vengano utilizzati strumenti tecnologicamente avanzati.

Il Sappe auspica che anche la regione Campania possa disporre di poliziotti penitenziari specializzati nell’utilizzo dei droni, al fine di garantire la sicurezza delle strutture detentive e prevenire il traffico di sostanze illecite.

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