Misure attenuate ed annullate per tre dei cinque indagati coinvolti in una frode fiscale di circa 45 milioni di euro a Solofra. Dopo che E.S. ha lasciato il carcere, anche A.R., difeso dall’avvocato Ennio Napolillo, è stato rilasciato dai domiciliari insieme ad altri quattro indagati accusati di riciclaggio, truffa e fatture inesistenti.
Il tribunale del riesame ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato di A.R., Raffaele Tecce, permettendogli di continuare il processo ai domiciliari. Per A.O., difeso dall’avvocato Claudio Frongillo, la misura è stata annullata per un vizio procedurale e è stato immediatamente scarcerato.
Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero messo in atto un sistema fraudolento per evadere le imposte e riciclare i proventi delle attività illecite, reinvestendoli anche in società con sede in Cina. E. S., amministratore di fatto di diverse società, tra cui la Cami srls, la E.A. Leather srls e l’azienda conciaria DGF srls, sarebbe l’ideatore del sistema truffaldino. Queste società, tutte cartiere, risultavano prive di dipendenti o con un numero esiguo rispetto al volume d’affari, e non avevano mai versato le imposte all’erario.
La vicenda ha scosso la comunità di Solofra, mettendo in luce la gravità della frode fiscale e il coinvolgimento di diverse persone. L’inchiesta continua per fare luce su tutti gli aspetti di questa complicata vicenda e portare alla giustizia tutti i responsabili.