Il caso di telefonini clandestini e droga nel carcere di Poggioreale continua a tenere banco, con la conferma delle condanne per Pietro Ioia e gli altri imputati nel processo di secondo grado. La Corte d’appello di Napoli ha rideterminato le pene per sei protagonisti dell'”affare”, che hanno rinunciato ai motivi assolutori sull’accusa di corruzione.

Pietro Ioia, l’ex garante comunale dei detenuti, è stato condannato a 7 anni di reclusione, mentre Vincenzo Castello, Nicola Donzelli, Antonio De Maria, Sonia Guillari e Maria Maresca Cardamone hanno ricevuto pene comprese tra i 4 e i 5 anni e 4 mesi di reclusione.

Il traffico di droga e telefonini all’interno del carcere di Poggioreale ha scosso l’opinione pubblica e sollevato interrogativi sulla sicurezza all’interno delle carceri. La decisione della Corte d’appello di Napoli conferma la gravità dei fatti e la responsabilità degli imputati.

Resta da capire quali saranno le misure adottate per prevenire casi simili in futuro e garantire la sicurezza e l’ordine all’interno delle istituzioni penitenziarie. Si spera che questa sentenza possa fungere da monito per chiunque cerchi di infrangere la legge e mettere a rischio la sicurezza di tutti.

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