Panico nel padiglione Palermo dell’ospedale Cardarelli

Napoli. Un detenuto ricoverato presso il padiglione Palermo dell’ospedale Cardarelli di Napoli, dopo essere stato sottoposto ad un intervento maxillo-facciale, al risveglio dall’anestesia ha dato in escandescenza aggredendo il personale sanitario e distruggendo tutto ciò che lo circondava.

La denuncia arriva dal segretario regionale per la Campania del sindacato autonomo polizia penitenziaria, Tiziana Guacci, che racconta di come il detenuto, non appena si è svegliato dall’anestesia, abbia iniziato a comportarsi in modo aggressivo, arrivando a colpire il personale e danneggiare l’ambiente circostante.

Nonostante le difficoltà, un’agente di polizia penitenziaria è riuscita a fermare il detenuto e a handcarlo alla barella. Tuttavia, il detenuto ha continuato ad agire in modo violento, tanto che è stato necessario l’intervento di altri agenti per trasferirlo in un’altra area dell’ospedale. Durante il trasferimento, il detenuto ha colpito con pugni e calci due poliziotti, causando loro delle lesioni.

Il detenuto è stato poi immediatamente dimesso e riportato al carcere di Secondigliano, dove era detenuto. Donato Capece, segretario generale del Sappe, sottolinea il coraggio e la professionalità dimostrati dai poliziotti penitenziari nel gestire la situazione di pericolo.

Capece denuncia inoltre le difficoltà operative quotidiane affrontate dalle unità di polizia penitenziaria nelle carceri, sottolineando la necessità di intervenire urgentemente per affrontare le criticità presenti nel sistema penitenziario campano. In particolare, si evidenzia la problematica legata alle visite mediche fuori dal carcere e all’impiego massiccio di personale di scorta, a causa della presenza diffusa di patologie tra i detenuti.

Per il Sappe, abolire la sanità penitenziaria e delegare tutto alle associazioni sindacali è stato un errore, che ha contribuito a complicare ulteriormente la situazione. È necessario quindi adottare un nuovo modello custodiale per garantire la sicurezza del personale e dei detenuti all’interno delle carceri.

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