Le recenti dichiarazioni dei dipendenti comunali hanno confermato i sospetti della Procura riguardo al comportamento dell’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa. Secondo gli inquirenti, Festa avrebbe cercato di far sparire le prove della corruzione, come dimostrato dalle immagini catturate nell’ufficio del sindaco il mese scorso.
Nell’ordinanza di custodia cautelare si spiega che Festa avrebbe tentato di rimuovere parti dell’hardware del computer del Comune, utilizzando strumenti di fortuna. Non riuscendo nel suo intento, avrebbe riposto il computer in una scatola nera e fatto trasportare l’apparecchio fuori dall’ufficio da un dipendente comunale.
Nonostante il sindaco abbia negato di avere un computer in ufficio, le intercettazioni audio-video e le testimonianze dei dipendenti comunali smentiscono categoricamente le sue affermazioni. Gli inquirenti ritengono che l’azione di far sparire il computer fosse finalizzata a sottrarre i file contenuti all’attività investigativa.
Questa situazione ha portato all’accusa di peculato nei confronti di Festa, il quale avrebbe commesso il reato per nascondere altre condotte criminali. Le indagini sono ancora in corso per cercare di recuperare il computer scomparso e fare luce su questa vicenda di corruzione.