Nella notte è stato lanciato l’attacco israeliano contro l’Iran in risposta ai missili lanciati sabato scorso da Teheran. Gli attacchi mirati sono avvenuti vicino ai siti delle centrali nucleari, con droni che si sono sollevati intorno alle 4.30 del mattino, colpendo la base aerea militare di Esfahan e altre basi militari. La difesa siriana ha confermato che una loro base aerea è stata colpita, causando danni materiali.
Nonostante l’attacco, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha confermato che non ci sono danni agli impianti nucleari iraniani. Teheran ha dichiarato che tutti i siti nucleari sono al sicuro e che sono stati neutralizzati tutti i droni, smentendo le prime informazioni su un attacco con missili. Non risultano vittime o danni particolari a seguito dell’attacco.
L’Iran ha attivato la difesa aerea dopo le notizie di un’esplosione e ha chiuso lo spazio aereo su Teheran e altre città, riaprendolo successivamente. Secondo analisti, i droni potrebbero essere stati pilotati da infiltrati in Iran. Raid aerei sono stati segnalati anche in Iraq, con residenti che hanno sentito il rumore degli aerei da combattimento a Erbil e Mosul.
L’attacco è stato definito “debole” dal ministro della Sicurezza di Israele, ma ha comunque generato tensione nella regione del Golfo Persico, con un’alerta per le prossime 72 ore e l’invito alle navi di segnalare ogni attività sospetta. La situazione resta quindi molto delicata e in continuo monitoraggio da parte delle autorità internazionali.