L’emergenza sanitaria è un tema di grande importanza e attualità, soprattutto in questo periodo di pandemia. Il Direttore Generale Volpe ha dichiarato di voler fare un’operazione verità sull’argomento, ma sembra che ci siano delle inesattezze nelle sue affermazioni. Contrariamente a quanto sostiene, la demedicalizzazione delle ambulanze non è l’unica soluzione possibile, poiché i 48 medici in servizio potrebbero garantire il servizio nelle undici postazioni 118 attualmente medicalizzate.

Il legislatore ha stanziato risorse aggiuntive per fronteggiare la carenza di personale medico, quindi la decisione della ASL di demedicalizzare tutte le ambulanze non sembra giustificata. I mesi di febbraio e marzo scorsi hanno dimostrato che i turni potevano essere coperti senza problemi, quindi non è chiaro perché si sia deciso di demedicalizzare le ambulanze in alcune postazioni.

Inoltre, l’acquisto di due auto mediche “potenti a trazione integrale” sembra eccessivo considerando che una di esse è già usata da quasi 5 anni e l’altra ha già percorso circa 160mila km, superando i limiti d’impiego previsti per le ambulanze di soccorso avanzato.

La decisione della ASL di rinunciare alle prestazioni aggiuntive e di esternalizzare il servizio con una spesa annua di 2,5 milioni non sembra condivisibile, poiché aumenterebbe la spesa e sarebbe in contrasto con le disposizioni di legge che incentivano le prestazioni aggiuntive per ridurre le esternalizzazioni.

In conclusione, è importante fare chiarezza su questa situazione e trovare soluzioni che garantiscano un servizio sanitario efficiente e di qualità per tutti i cittadini.

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