La Corte costituzionale ha emesso una sentenza importante riguardante il divieto di accesso ad alcune aree delle infrastrutture dei servizi di trasporto e ad altre aree urbane specificamente individuate dai regolamenti comunali. Secondo la Corte, affinché questo divieto sia legittimo, deve esserci un concreto pericolo di commissione di reati da parte del destinatario, rivelato dalla sua condotta. Inoltre, la norma deve essere interpretata nel senso di garantire la libertà dei cittadini di svolgere le loro attività al riparo da condotte criminose.

La Corte ha respinto le questioni sollevate sul presupposto che il divieto di accesso potrebbe violare principi di ragionevolezza e proporzionalità, così come la libertà di circolazione. Inoltre, ha stabilito che la norma in questione non è irragionevole, in quanto riflette l’intento legislativo di individuare comportamenti che contribuiscono a creare insicurezza nelle aree considerate.

Infine, la Corte ha dichiarato inammissibili le questioni riguardanti l’ordine di allontanamento per 48 ore dal luogo di commissione del fatto, stabilendo che queste non sono rilevanti nel contesto del giudizio. In conclusione, la sentenza della Corte costituzionale conferma l’importanza di garantire la sicurezza dei cittadini e la legalità nelle aree urbane.

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