Venerdì scorso, 44 persone sono state ferite durante l’impatto della nave Caremar contro la banchina del Molo Beverello a Napoli. Attualmente, solo due persone rimangono ancora ricoverate negli ospedali della città, mentre ieri mattina altre sette sono state dimesse.

L’incidente, avvenuto durante la fase di attracco della nave Isola di Procida proveniente da Capri, è al centro delle indagini condotte dall’unità investigativa della Guardia Costiera. A bordo si trovavano 163 passeggeri, tra cui turisti e stranieri che avevano partecipato al G7 sull’isola.

Due ipotesi principali sono al vaglio degli inquirenti: una folata di vento improvvisa o un guasto tecnico durante l’attracco. Sarà fondamentale consultare il contenuto della scatola nera per determinare con precisione la causa dell’incidente.

Le condizioni meteo a Napoli al momento dell’impatto erano avverse, con mare agitato, onde alte fino a due metri, vento forte e cielo coperto. La compagnia Caremar ipotizza un guasto tecnico come causa dell’incidente, ma si impegna a collaborare pienamente con le autorità marittime per chiarire la dinamica dell’evento.

L’obiettivo principale delle indagini è stabilire se l’incidente sia stato causato da un problema meccanico, da un errore umano o da un cambiamento improvviso delle condizioni meteo. I risultati delle indagini saranno presentati al dipartimento per la sicurezza della navigazione e alla Procura di Napoli.

Caremar ha dichiarato la sua massima collaborazione con le autorità marittime per fare luce sull’accaduto e evitare che simili eventi si ripetano in futuro.

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